CHI SONO

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Felice Dafond

La mia esperienza politica

  1. Municipale di Minusio (sesto Comune più popoloso del Cantone) dal 1992 al 1996, responsabile del Dicastero scuola e cultura, vice Sindaco dal 1996 al 2004 (Dicastero edilizia privata), e Sindaco dal 2004 ad oggi (Dicastero opere pubbliche e amministrazione.
  2. Deputato in Gran Consiglio per quattro legislature (1995-2011), e vice capo gruppo PLR.
  3. Presidente dell’Associazione Comuni Ticinesi (ACT) dal 22 novembre 2018 ad oggi.
  4. Membro della piattaforma di dialogo Cantone-Comuni e di diverse Commissioni.
  5. Rappresentante dei Comuni nel Comitato strategico Ticino 2020 e in diverse commissioni.
  6. Membro dei Consigli di Amministrazione del Locarno Film Festival e della Società Elettrica Sopracenerina (SES).

Porgo a tutti voi il mio saluto.

Il mio primo pensiero è di gratitudine per il nostro Stato.

La nascita della Confederazione elvetica si concretizzò allora con l’alleanza di tre cantoni, e cito,  “considerando la malizia dei tempi, e allo scopo di meglio difendere e integralmente conservare sé e i loro beni, hanno fatto leale promessa di prestarsi reciproco aiuto, consiglio e appoggio, a salvaguardia così delle persone come delle cose… e ciascuna delle comunità promette di accorrere in aiuto dell’altra ….”

Patto che ancora oggi conserva un carattere di modernità che dà origine alla nostra democrazia unica nella forma e nei contenuti e conserva tutta la sua legittimità e saggezza, un patto che ha saputo suggellare la coesione fraterna fra regioni estremamente diverse.

Certo la Svizzera è un paese con poche risorse naturali, una configurazione geografica difficile, una diversità linguistica e culturale marcata. 

Dalle altre democrazie, che ci circondano, ci distingue la democrazia diretta che trova la sua espressione massima nel diritto di referendum. Il popolo è sovrano a tutti gli effetti. Una democrazia del confronto, nella quale dobbiamo assumere posizioni sempre più chiare, ma il nostro reciproco rispetto non deve vacillare. 

Un paese che è evoluto nei secoli, e questo sempre con la saggezza del popolo sovrano che ha saputo e sa essere molto deciso nelle sue prese di posizione, a volte inspiegabili ai nostri vicini (penso alle corna delle mucche), a volte anche a noi stessi, ma che si basa sulla nostra cultura e sui nostri valori. E’ la cultura del lavoro, dell’impegno e della responsabilità. 

Oggi facciamo fatica a seguire l’evoluzione dei tempi, fors’anche troppo veloci per potervisi adattare. Ma il valore dell’aiuto reciproco, della solidarietà, rimane indiscutibile.

Molti temi hanno assunto un respiro e delle implicazioni globali (cito il tema degli stranieri, dell’approvvigionamento energetico, del cambiamento climatico, dei trasporti, del ruolo della Svizzera nei rapporti con gli stati vicini e della sua funzione di mediatrice). 

Voglio una Svizzera che sappia offrire a tutti i suoi giovani il miglior futuro possibile. Alle persone attive un posto di lavoro dignitoso e retribuito correttamente, e per tutti la pace sociale.

Queste sono condizioni che vanno preparate con l’impegno di ognuno.

Abbiamo una sanità accessibile e disponiamo di un’assicurazione vecchiaia e invalidità costruita sul principio della solidarietà, temi per i quali s’impongono importanti riflessioni visto l’invecchiamento della nostra popolazione.

Il valore della solidarietà  deve prevalere anche nei rapporti fra cantoni, fra regioni più e meno povere, fra comuni.

E’ assolutamente indispensabile si possa continuare in un intenso dialogo fra il nostro Cantone, gli altri Cantoni, i Comuni e la Confederazione. 

La nostra particolare posizione geografica impone scelte maggiormente rispettose della nostra realtà per meglio proteggere il mercato del lavoro ticinese.

Certo, a volte, si ha l’impressione che Gran Consiglio e Assemblea federale siano un po’ lontani dalla vita dei cittadini. 

Personalmente ho avuto il privilegio di servire per oltre trent’anni in un Comune, come sindaco (in passato come vice e municipale). Questo  lungo impegno mi ha permesso di rendermi conto dei bisogni e intendo portarli a Berna.

Ho poi assunto la carica di presidente ACT e sono membro del comitato svizzero. In quest’ultima veste ho iniziato a seguire più attentamente, con l’occhio dei comuni, i lavori dell’assemblea federale.

Non dimentico neppure i 16 anni di Gran Consiglio e la responsabilità con la quale ho affrontato importanti temi cantonali.

Dopo questa lunga esperienza nei due livelli istituzionali mi sento ora pronto per affrontare, con impegno, i temi che si pongono a livello federale portando il mio contributo personale e politico.

Il nostro Paese deve affrontare importanti sfide in ambito economico, ambientale e di sicurezza. Lotto per uno Stato che abbia maggior fiducia nelle sue capacità, nel buonsenso, e nella lungimiranza dei cittadini, con la necessaria calma, perseveranza, lavoro e responsabilità.

La Svizzera è un piccolo grande Stato. Abbiamo la forza e le competenze per riuscire, e possiamo primeggiare in molti settori. Il nostro lavoro e l’impegno lo permetterà anche in futuro.

Siamo consapevoli che i tempi difficili creano uomini forti, 

Felice Dafond - Elezioni Federali

Slogan

Felice è una persona conosciuta e apprezzata non solo nel Locarnese, ma in tutto il Cantone per la sua attività politica pluriennale a favore della collettività che brevemente riassumiamo:

  1. Municipale dal 1992 al 1996 dicastero scuola e cultura, vice Sindaco dal 1996 al 2004 dicastero edilizia privata, e Sindaco di Minusio dal 2004 dicastero opere pubbliche e amministrazione (sesto Comune più popoloso del Cantone);
  2. Gran Consigliere per quattro legislature (1995-2011), e vice capo gruppo PLR in Gran Consiglio; 
  3. Presidente dell’Associazione Comuni Ticinesi (ACT) dal 22 novembre 2018;
  4. Membro della piattaforma di dialogo Cantone-Comuni e di diverse Commissioni;
  5. Rappresentante dei Comuni nel Comitato strategico Ticino 2020 e in diverse commissioni;
  6. Membro di alcuni Consigli di Amministrazione quali il Locarno Film Festival e la Società Elettrica Sopracenerina SES SA.

Perché mi candido

Ho acquisito nel corso degli anni esperienza politica nei ruoli di municipale e poi Sindaco di Minusio, in Gran Consiglio per 16 anni e ora in qualità di Presidente dell’associazione dei Comuni ticinesi. Queste cariche mi hanno permesso di essere vicino ai problemi quotidiani delle cittadine e dei cittadini e di occuparmi dal profilo istituzionale delle attività professionali e formative.
Sono stati anni intensi e impegnativi che mi hanno permesso di accumulare un importante bagaglio di esperienze.
L’eccessiva burocrazia e regolamentazione mi preoccupano: sempre più la Confederazione acquisisce competenze in ogni settore togliendole ai Cantoni e ai Comuni, fenomeno che ha un effetto diretto sul singolo cittadino. Credo che il Ticino, come regione periferica, debba far sentire maggiormente la propria voce a Berna e in questo senso mi sento pronto a fare la mia parte. Ci sono molti temi che vanno affrontati e che mi stanno a cuore: l’esplosione dei premi di cassa malati, la differenza salariale fra il Ticino e il resto della Svizzera, il caro energia, gli aiuti diretti e indiretti, la fiscalità e la pianificazione del territorio, che tocca direttamente i luoghi in cui viviamo e lavoriamo.
Far politica significa impegnarsi attivamente a sviluppare le potenzialità del nostro Paese, facendo proprie le preoccupazioni e i desideri di cittadine e cittadini. Sono pronto a sostenere tutte le iniziative che possano portare benessere e serenità alla Svizzera intera. Viviamo in un Paese unico, che va protetto, che deve rimanere attrattivo dal punto di vista ambientale, economico, sociale e da quello della qualità della vita e della sicurezza.


Le mie idee, i miei principi, i miei valori

Solidarietà – È un valore imprescindibile della nostra società. Solidarietà tra uomini e donne, tra giovani e anziani, tra benestanti e persone meno abbienti, tra Comuni e Cantoni e tra i diversi Cantoni.

Responsabilità individuale – Va promossa e valorizzata ad ogni livello.

Dialogo – Solo un dialogo costruttivo permette di superare le difficoltà che troviamo sul nostro percorso. Occorre però sottoporre a verifica costante la realtà, partendo dall’analisi dei problemi concreti, senza condizionamenti ideologici o imposizioni di gruppi d’interesse.

Libertà di pensiero – È il sale di ogni democrazia e come tale va protetta e coltivata.

Formazione – È l’unica possibilità che abbiamo per crescere a livello individuale e collettivo e dev’essere garantita a tutti.

Libera impresa – Non va ostacolata, ma incentivata e sostenuta per creare nuovi posti di lavoro e ricchezza per il nostro Cantone.

Democrazia diretta – Il Popolo è sovrano e questo implica senza dubbio alcuno che dobbiamo rispettare tutte le decisioni prese democraticamente.

Pluralismo – È un valore importante, del quale i politici devono essere i primi garanti.

Comuni forti – Va privilegiata una concezione dinamica e non assistenziale dei Comuni, che devono essere forti, con strutture sane ed efficienti e impegnarsi a garantire la necessaria sicurezza sociale ed economica alla popolazione.

Chi sono

Sono un giurista che ama l’equità e la responsabilità. Nel mio ruolo di avvocato ho sempre assunto con responsabilità e impegno la difesa degli interessi di chi ha bisogno e delle persone più deboli e fragili.

Un amico mi ha definito un “buonista perverso” perché cerco di vedere sempre il bene, anche quando lo si intravvede con difficoltà. Ho sempre agito guardando al futuro, pensando a ciò che avrei dovuto fare e mai a cosa avevo già fatto.

Ho scelto di militare nel PLR poiché sento che in questo partito le mie idee sono condivise.
Dopo molti anni di esperienza in Municipio, senza dimenticare gli anni in Gran Consiglio, ho accettato la carica di presidente dell’Associazione dei Comuni Ticinesi. Il mio obiettivo è impegnarmi per difendere il ruolo del Comune come primo e basilare ente pubblico della piramide istituzionale: solo un’amministrazione vicina alle cittadine e ai cittadini può rispondere concretamente e tempestivamente alle loro difficoltà e ai loro bisogni.

Ogni mercoledì incontro in Municipio le persone che chiedono di essere ascoltate. Un giorno si è presentato un uomo in cerca di lavoro. Era disperato e mi ha chiesto se potevo dargli una mano. Mi ha raccontato che acquistava il cibo al Tavolino magico, perché non aveva i soldi per fare la spesa. Lo racconto per far capire come anche nel nostro Cantone, nonostante l’ottima rete di sostegno sociale, ci sono molti cittadini in serie difficoltà. Spetta a noi aiutarli in tutti i modi possibili.

Sono diventato padre e nonno di due splendidi figli e di due nipotine adorate, oltre che un po’ “brighelle”, e ho un terzo figlio più maturo.
Sono appassionato di treni, di trenini, di fotografia, di musica, di viaggi e amo il buon vino e della buona cucina. Credo molto nel valore dell’amicizia, poiché a livello personale possiamo crescere e migliorare solo con l’aiuto degli altri.

Il mio nome ha condizionato la mia esistenza e ne sono… felice. Ho vissuto, come tutti noi, periodi difficili, ma li ho superati grazie all’aiuto delle persone che mi stanno vicine.

Sono sempre stato convinto che ognuno raccoglie ciò che ha seminato, e la mia esperienza di vita me lo dimostra quotidianamente.

Ho nel cuore la mia Leventina e tutto il mio Ticino.

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